Presentazione catalogo mostra vitraux

Presentazioni al catalogo di Luisa Del Campana della Mostra d’arte sacra VITRAUX di Mons. Francesco Marchisano già Segretario della Pontificia Commissione per la conservazione dei Beni Culturali della Chiesa e del Prof. Dott. Aurelio Prete (scrittore, critico)


“Con le sue ali ti coprirà, sotto le sue ali troverai rifugio” (salmo 91) Questo augurio, che correda l’immagine dell’angelo custode, ci sembra emblematico per intuire le opere della pittrice Luisa del Campana, perché i colori del suo pennello e delle sue vetrofanie, che ricordano le tinte vibranti e terse di un’alba autunnale si traducono e si riassumono in un senso di pace e di protezione. Così il manto arioso dell’angelo, così l’abbraccio di Cristo in croce che unifica l’umanità nell’epicentro del suo cuore redentore, così l’aureola infiammata dello Spirito che trasfigura in gloria la passione del Crocifisso: sembrano nuovi universi dove regna la luce di Dio e dove tutto spira protezione e perciò serenità. La creatività di un’artista può anticipare, nel mondo travagliato, il destino garantito della speranza, esattamente come affermano le altre parole del salmo 91: “Tu che abiti al riparo dell’altissimo e dimori all’ombra dell’onnipotente, dì al Signore : mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”

Mons. Francesco Marchisano
già Segretario della Pontificia Commissione per la conservazione dei Beni Culturali della Chiesa 


Volendo fare un punto critico sull’arte di Luisa Del Campana, non si può prescindere da attente considerazioni sulle “intenzioni” mistiche di quest’Artista che, entrata dalla porta grande dell’arte figurativa, ha voluto e saputo cimentarsi, in specialmodo, nel difficile campo delle vetrate.

Luisa Del Campana presenta un simbolismo sacro, atto ad illustrare tappe della vita del Nazareno, unitamente a quanto costituisce l’incisiva vita dei Santi, nelle loro tappe più salienti. In verità pochi per non dire rari artisti, si sono dedicati a questo difficile settore produttivo che comprende pittura (per i bozzetti), nozioni di mosaico, gusto di inquadratura, abilità di composizione. E la Nostra, per la sintesi di quanto detto, mostra esperienza ed assimilazione di selezionate esperienze nel campo. Ne viene fuori, così, una serie di opere degne di rilievo frutto di controllati accorgimenti e sapienti scelte dello scibile tematico.

Conoscitrice di ogni segreto, quindi, del settore del mosaico-vitreo, la Nostra non è nuova a questa difficile scelta di un racconto che non prescinde da effetti ottenuti dopo anni di esperienza. Basterebbe posare il nostro sguardo sulle sue opere, per riscontrare la sincerità del nostro dire. Conoscendo infatti le vetrate eseguite nella Chiesa di S. Polo in Chianti ricordiamo “La Vergine del Mistero Eucaristico” che si compone di tessere dal sagace accoppiamento cromatico, talvolta smussato altresì da mezze tinte che valgono ad evidenziare suggestivi chiaroscuri. In quest’opera notiamo il volto della Vergine esemplificato in pochi tratti somatici che, per delicatezza e precisione, ci ricordano le figure affrescate da Jean Cocteau nella Cappella di Villefranche sur Mer; e la comparazione non è affatto impropria o audace, avendo noi seguito lo scrittore, filosofo, pittore parigino nella sua opera sulla Costa Azzurra.

Nella stessa Chiesa di S. Polo è collocata altra vetrata della Nostra: “S. Paolo” (cm 72,5×154). In quest’opera le piombature racchiudono i colori che oseremo dire stupendi nell’assortimento di verdi, azzurri, viola di cupi rossi-bordeaux che danno maggior risalto ai bianchi del volto del poi convertito Saulo, nonché, ancora al braccio, alla spada, alle estremità ed alla veste del grande Santo. Nelle recenti sue opere destinata alla Mostra di Vetrate con soggetto sacro, troviamo svettante ed imponente “Angelo del Testamento”, austero nella sua intera figura, cui contrasta la dolcezza della “Vergine della vigna” dall’atteggiamento umile e materno verso una bimba che le è accanto implorante. Qui i colori sono più sommessi, siccome impone lo stesso tema.

Uno scoppio di cromi chiari, abbaglianti, è l’opera “Ai piedi della Croce” laddove Cristo bizantineggiante, dal capo chino a sinistra, ha un’aureola di color verde bottiglia audacemente collocata fra gli squarci di cieli azzurri ed il chiaro legno della Croce. La succinta veste è sul viola. Il Crocifisso poggia le sue braccia indulgenti e protettive sulle due figure di Santi descritti in candida veste. In quasi tutte le composizioni di Luisa Del Campana compare la fatidica coppa: il Graal nella sua essenza più lirico-trascendentale, poiché l’Artista, appassionata di ogni scienza teosofica, esprime costantemente il suo poetico concetto umanitario e religioso. Ciò si evince altresì nell’opera “Cavaliere di Cristo” laddove il personaggio a cavallo presenta un’espressione d’amore e nel suo atteggiamento grande umiltà. Un’immagine suffragata da colori cupi, in contrasto con la figura del destriero simboleggiante l’andare avanti di una fede sempre in cammino.

Siamo ora dinanzi a “Resurrezione”: una resurrezione sorretta dalla Fede e conducente alla stessa dalla mano benefica (e quindi dalla guida) del Redentore. Quasi uscente dalle tenebre, il piccolo personaggio è condotto dalla bontà di Gesù risorto per annunciare la nuova alleanza. Il bozzetto della vetrata per “L’Angelo” è, altra valida opera di Luisa Del Campana che tiene a significare l’universalità della Fede con la “Rota del Crocifisso”. Qui il Cristo sulla Croce, a braccia spiegate, ben riafferma l’iter della Sua legge in tutto il significato dell’Orbe Terrarum. Un iter che abbraccia il mondo e che porta la buona novella agli uomini tutti di buona volontà. Lavori di straordinaria validità questi, che trascendono la mera illustrazione, portando insiti nel loro assieme e nei loro particolari, una pittura vigorosa e quanto mai pertinente al soggetto sacro. Un simbolismo mistico che alimenta una tematica singolare, resa attraverso un espressionismo che ben rappresenta e riesce, pertanto, a dipingere quadro, ad esprimere possanza e vigore. Aggiungasi, a tutto merito di Luisa Del Campana, la sapiente disposizione delle cuciture plombee ed il giusto taglio dei vetri. Un tutto che conferma un assieme di doti componenti l’opera di questa a ben ragione affermata Artista.

Prof. Dott. Aurelio Prete Scrittore-critico
Presidente Accademia Internazionale Burckardt, Ispettore Onorario per i Beni Archeologici, Artistici e Storici