Le grandi tele di Luisa Del Campana sono popolate da un universo simbolico ed ancestrale dove la mistica antica, il parlare cortese e l’iniziazione alchemica di ascendenza medievale si fondono in temi e figure dai connotati fortemente volumetrici e impalpabilmente eterei ad un tempo, nei quali il linguaggio ed i colori di un passato, divenuto quasi atemporale per il trascorrere dei secoli, si fondono con i tratti di cromie irreali dell’Espressionismo e la’ campitura rinnegando la prospettiva classica “medievalizza” l’eredità cubista, illeggiadrita di sapienti
citazioni liberty.
…così la favola di un tempo disseminata di angeli e di demoni, di dame e di cavalieri, diviene metafora filosofica ed esistenzialista del futuro dell’Umanità collegando il passato direttamente all’avvenire, annulla provocatoriamente la realtà del presente…